Shooting di moda vs shooting di ritratto: due mondi diversi
- Cristina Scano
- 55 minuti fa
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Quando racconto che faccio servizi fotografici di moda e ritratti, spesso mi viene chiesto: “Ma le modelle si piacciono sempre nelle foto?”La risposta è: non necessariamente. E questo è uno degli aspetti più affascinanti della fotografia.
La moda: la modella come interprete
Negli shooting di moda il centro non è la persona, ma il progetto.La modella diventa un po’ come un’attrice: interpreta un ruolo, indossa un abito, incarna un’idea.Il suo compito non è piacersi, ma prestare il proprio corpo e la propria immagine per dare vita alla visione creativa del fotografo, dello stylist, del brand.
Spesso il risultato può essere volutamente spiazzante: pose innaturali, espressioni dure, giochi di luce che non seguono i canoni della bellezza classica.In quei casi non si cerca di “rendere bella” la modella secondo i suoi criteri personali, ma di comunicare qualcosa.La fotografia di moda non rappresenta la persona, ma un concetto, uno stile, un sogno.
Il ritratto e il branding: la persona al centro
Quando invece fotografo una persona per un ritratto o un servizio di branding, l’approccio è totalmente diverso.Qui l’obiettivo non è un progetto astratto, ma la persona stessa.Il mio compito diventa ascoltarla, osservarla, farla sentire a suo agio, e restituire con le immagini la sua essenza.
Il momento più gratificante è quando chi ho fotografato guarda le foto e mi dice: “Mi riconosco. Mi piaccio.”In quel momento la fotografia diventa specchio, e mostra un lato autentico, magari mai visto prima.
Due approcci, due risultati
Per me moda e ritratto sono due mondi diversi, ma complementari.
La moda è visione, sperimentazione, racconto creativo.
Il ritratto è intimità, autenticità, connessione.
Ed è proprio questa dualità a rendere la fotografia così affascinante: la possibilità di cambiare prospettiva e significato, a seconda della storia che vuole raccontare.


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